Definizione di coordinazione genitoriale a cura dei Aicoge

Definizione di coordinazione genitoriale a cura dei Aicoge

La coordinazione genitoriale è un sistema di risoluzione alternativa delle controversie non riservato centrato sul minore. È rivolta a genitori la cui perdurante elevata conflittualità costituisce un rischio evolutivo per i figli. Essa prevede che un terzo imparziale, professionista adeguatamente formato, aiuti i genitori altamente conflittuali a mettere in pratica la bi-genitorialità attraverso l’implementazione e il mantenimento delle decisioni già assunte dall’Autorità Giudiziaria e di quelle che saranno prese all’interno del processo di coordinazione genitoriale sulla base del riconoscimento dei bisogni dei figli.

Le radici della coordinazione genitoriale: dal Nord America all’Italia

La coordinazione genitoriale nasce a fine degli anni 90 in Nord America. Nello specifico, in contemporanea in Colorado e in California dove si crea un movimento di professionisti dell’aiuto e legali che rilevano la complessità nel lavorare con i genitori definibili come altamente conflittuali e l’inefficienza delle modalità di lavoro fino a quel momento attivate. Oltre a questo rilevano anche un incremento di istanze di modifica presso i tribunali con il conseguente rischio di mettere in crisi il sistema giudiziario senza comunque ottenere risultati utili al miglioramento del conflitto e alla diminuzione dei danni per i minorenni.

In Italia la coordinazione arriva nel 2014 con la traduzione del volume di Debra Carter e di corsi di formazione che iniziano a insegnare il metodo integrato alla coordinazione genitoriale.

Nel 2018 nasce la nostra associazione che è la prima riguardante lo studio del metodo e che ha come primo fondamentale principio quello della responsabilizzazione dei genitori, che vuol dire la non sostituzione da parte del professionista nella presa di decisioni al posto loro, ogni azione professionale deve essere quindi pensata con alla base quest’ottica di intervento.

La filosofia di Aicoge e il metodo integrato

Il/la Co.Ge., previo consenso dei genitori, potrà suggerire soluzioni, fornire raccomandazioni e, nei limiti del mandato ricevuto, assumere decisioni nell’interesse dei figli.

Il modello è infatti pensato per trattare situazioni di alta conflittualità genitoriale che portano con sé presenti o potenziali danni per lo sviluppo di bambini adolescenti. Quindi non si tratta di un generico conflitto tra due persone. E’ evidente che la coge, a differenza di altri modelli e metodi, si posiziona come ADR di riduzione del danno.

Il/la Co.Ge deve avere pertanto delle competenze specifiche nella gestione dei conflitti – interculturalità; psicologia evolutiva/ psicopatologiapedagogia/educazione; gestione dei casi/tenuta della rete/conoscenza istituzioni; case management; diritto di famiglia; offerta del territorio formale e informale; invio altri servizi-professionisti (interventi appropriati); IPV (intimate private violence).

La coordinazione si attiva:

–        solo in presenza di alto conflitto genitoriale quando vi è stata una definizione anche provvisoria della struttura maggiore (affido, collocamento, regolamentazione, mantenimento) in merito alla genitorialità;

–        se vi è la possibilità di accompagnamento e supporto dei genitori alla presa di decisioni minori;

–        se vi è da verificare l’attuazione del provvedimento del giudice o di quanto stabilito nell’omologo documento della separazione consensuale;

–        se vi è da definire le modalità di attuazione sia della struttura maggiore, se non già stabilite, sia di tutte le decisioni minori;

–        se vi è da verificare l’implementazione di tutte le decisioni

–        se vi è da definire regole chiare di comunicazione tra genitori sia dentro ai colloqui sia all’esterno e tra genitori e professionisti centratura sui bambini.

Il metodo è composto da tre fasi:

FASE PRELIMINARE: incontro informativo,

scelta del metodo e del professionista;

FASE 1: Orientamento, Analisi, Contenimento;

FASE 2: Contenimento, Implementazione

attività;

FASE 3: Mantenimento, chiusura.

Il Co.Ge. aiuta i co-genitori a ridurre il conflitto dannoso e a perseguire il miglior interesse dei figli, in linea con i ruoli e le funzioni della sua figura professionale E lo fa usando diverse modalità di negoziazione varie tecniche, strategie e tattiche per raggiungere gli obiettivi del proprio ruolo.

Il Co.Ge. se vuole poter essere di aiuto deve effettuare un’analisi e raccolta d’informazioni, esaminare i clienti che gli sono stati indicati per verificarne l’adeguatezza al processo di coordinazione.

Il Co.Ge. dovrebbe prendere in esame la valutazione sull’affidamento, i provvedimenti definitivi o provvisori del tribunale; le informazioni provenienti dalla rete di professionisti e figure significative coinvolte; ordini restrittivi e di allontanamento in seguito a violenza fra partner; ogni altro caso applicabile che implichi aggressioni, violenza fra partner o abuso sui minori; ogni tipo di informazione rilevante relativa a percorso scolastico, cartelle cliniche, terapie e trattamenti seguiti. Il Co.Ge. dovrebbe poi analizzare situazioni di stallo e ulteriori problematiche descritte dai co-genitori